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12 febbraio 2018 1 12 /02 /febbraio /2018 08:56

Lavie Tidhar non è uno scrittore da mezze misure ... ricorda il primo Philip K. Dick

The Guardian

Lavie Thidar, Wanted (Osama), Gargoyle Editore, 2013

Wanted di Lavie Thidar (il cui titolo originale è Osama, nella traduzione di Lorenzo Vetta e Alessandra Campanozzi), è uno degli ultimi titoli comparsi nel corso del 2013 nel catalogo della Gargoyle, prima che chiudesse i battenti di una onorevole e meritoria attività, per quanto molto specializzata. Wanted viene definito un thriller, ma è in realtà un romanzo rispondente ai parametri della cosiddetta "slipstream", cui vengono ascritte opere letterarie di narrativa fantastica a cavallo dei confini che separano le convenzioni di un genere da quelle di un altro o altri, e che pertanto non si possono agevolmente collocare nei confini di uno solo di essi, si tratti di fantascienza o di fantasy rispetto alla narrativa cosiddetta mainstream (nel senso di "narrativa convenzionale e maggioritaria", priva di elementi fantastici).

La trama narrativa si muove in un piano temporale (o per meglio dire in una dimensione parallela) in cui non c'è stato il fenomento del terrorismo fondamentalista (e dove, dunque, non si sono verificati i grandi attentati che hanno funestato il l'inizio del XXI secolo.
Un mondo sovrappopolato è inondato dai romanzi pulp di un certo Mike Longshott, nei quali (in particolar modo nella serie spionistica Vigilante) si introduce come personaggio fantastico Osama Bin Laden. Solo in questa realtà letteraria è avvenuto il crollo delle Twin Towers (ed una serie di altri eventi nefasti).

Joe, il protagonista, è un investigatore privato con un'attività sonnolenta e certamente non rigogliosa. Viene ingaggiato da una giovane donna perche si metta sulla tracce dell'autore della serie Vigilante, e perchè faccia ciò la sua committente gli garantiscedei fondi pressocchè illimitati per far fronte alle spese necessarie.
Joe prende coscienziosamente ad indagare, inseguendo le esili tracce di un personaggio che si rivela essere sempre più misterioso ed inafferabile, mentre altri (la cui identità rimane altrettanto misteriosa) cercano di ostacolarlo e dissuaderlo.
In questo percorso, la ricerca di Joe divine sempre più onirica con continui spostamenti da Vientiane (dove è ubicato il suo ufficio) a Parigi, Londra e New York, con un mistero che si va infittendo sempre di più, sino a quando la verità inquietante (e, per Joe, sconvolgente) non comincia ad affiorare.
Ai capitoli che riguardano la vicenda di Joe, si intercalano dei brevi inserti che sono delle vere e proprie citazioni dei romanzi di Mike Longshott e che, appunto, descrivono quegli attentati che nel mondo di Joe non sono mai avvenuti.
Il ritmo è incalzante e l'idea di base è buona, tanto che il romanzo di Thidal ha conquistato nel 2012 il World Fantasy Award for Best Novel, spuntandola contro due big del calibro di Stephen King e George R. R. Martin.

 

(dal risguardo di copertina) Joe è un detective privato alla vecchia maniera e vive in un mondo in cui gli attacchi dell'11 settembre non sono mai avvenuti, anzi fanno parte della realtà immaginaria di una famosa serie di romanzi che hanno come protagonista la figura, altrettanto immaginaria, di Osama bin Laden. Un giorno Joe riceve la visita di una misteriosa donna, che lo ingaggia per trovare proprio Mike Longshott, l'autore di quei libri; inizia così un'avventura paradossale fra Laos, New York, Londra, Parigi e, ovviamente, Kabul. Man mano che l'indagine di Joe progredisce, le cose si fanno sempre più strane e le certezze del detective cominciano a trasformarsi in lancinanti dubbi, tanto da portarlo a non essere più sicuro nemmeno della sua stessa identità. Così, in un mondo senza terrorismo globale, Joe si ritrova ad affrontare nemici oscuri che cercano di impedirgli di scovare la verità che sta sotto a quella che lui ha sempre considerato la realtà. "Wanted" è un romanzo dai contorni noir in cui i confini fra reale e immaginario si confondono, in cui il thriller internazionale si tramuta in storia alternativa, e in cui Lavie Tidhar delinea uno sconcertante ritratto dei nostri tempi.
 

Lavie Thidar

L'autore. Lavie Tidhar (in ebraico: לביא תדהר‎?) (Afula, 16 novembre 1976) è uno scrittore israeliano la cui opera spazia fra numerosi generi, fra i quali la fantascienza, il fantasy e lo slipstream.
Il suo romanzo Wanted (Osama) ha vinto il World Fantasy Award for Best Novel del 2012, battendo i romanzi di due big, nientemeno che 22/11/'63 di Stephen King e A Dance with Dragons di George R. R. Martin.
Il suo romanzo Wolf (titolo originale: A Man Lies Dreaming) ha vinto il Jerwood Fiction Uncovered Prize, nella categoria Best British Fiction.
Tidhar è cresciuto nell'atmosfera comunitaria di un Kibbutz israeliano. All'età di 15 anni ha iniziato a viaggiare molto, ed ha sfruttato le sue esperienze di viaggio in molte sue opere.
Da ragazzo, volendo scrivere una ricerca sugli autori di fantascienza israeliani, scoprì che non ve n'era nessuno.
Ha vissuto a lungo in Gran Bretagna e Sud Africa, ma anche in Laos e Vanuatu. Nel 2013 Tidhar viveva a Londra.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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