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26 febbraio 2018 1 26 /02 /febbraio /2018 08:22

«C'è un momento, diciamo intorno al primo anniversario di una relazione clandestina, in cui pieghi la testa di lato, stringi gli occhi come cercassi qualcosa di minuscolo che si muove nell'aria, e vedi in filigrana il casino in cui ti trovi. Questo è amore, ti dici senza mezzi termini, altro che chiacchiere».

(dalla quarta di copertina)

Diego De Silva, Terapia di coppia per amanti, Einaudi I Coralli, 2013

In "Terapia di coppia per amanti", uno dei più recenti romanzi del prolifico Diego De Silva (pubblicato da Einaudi, Collana I Coralli), i due protagonisti Modesto Fracasso e Viviana  sono due improbabili amanti i quali - ciascuno con un matrimonio di lungo corso e figli nel pieno dell'adolescenza - vivono la loro relazione importando al suo interno le stesse nevrosi di una relazione formalizzata di lunga durata.
Non si comprende bene cosa vogliano: sanno di stare bene assieme quando si vedono e fanno sesso, anche se ciascuno dei due vede le cose in maniera leggermente diversa. Modesto vorrebbe una relazione più disimpegnata, fatta di scopate appassionate e di cene assieme, mentre Viviana vorrebbe qualcosa di più.
Nessuno dei due pare disposto, d'altra parte, ad interrompere il rispettivo menàge familiare.
Ad un certo punto per uscire dall'impasse e per evitare di separarsi definitivamente per via dell'esaurimento di risorse interiori scaturenti dai continui litigi, Viviana spinge Modesto a partecipare ad una terapia di coppia, con un terapeuta esperto in terapia familiare.

Il romanzo è a due voci, con un alternanza delle "confessioni" ed elucubrazioni dei due, e a questi due punti di vista si aggiunge quello del "terapeuta" che appare in definitiva altrettanto nevrotizzato ed incapace di mantenere la necessaria neutralità, dal momento che finisce con il contaminare il set terapeutico con le proprie problematiche di coppia.

Questo romanzo é una divertente trovata che serve a De Silva a sbeffeggiare le relazioni extracomiugali che vengono prese troppo sul serio, anzichè con la filosofia della divisione e del mantenimento di una tenuta stagna tra matrimonio regolare e relazione irregolare. In pi+, diciamocelo pure, nelle relazioni extraconiugali (o anche in relazioni che si sovrappongono e intersecano con un qualsiasi rapporto di coppia "regolare"), ciò che conta davvero è il segreto e la condivisione di segreti personali con quell'unica persona (l'amante -uomo o donna che sia) che diventa depositaria di confidenze e altri aspetti della propria vita). Sono il segreto e la necessità di tutelarlo a garantire precisi limiti alle relazioni irregolari. Nello stesso tempo c'è da dire che, come illustra il romanzo di De Silva, le relazioni tra amanti possono ambire legittimamente a conquistare un posto al sole, anche se qualora ciò avenga non è detto che la fine della segretezza e l'irruzione della quotidianità non provochino la destabilizzazione e l'annullamento del fascino che aveva avuto sino ad un momento prima la relazione tra amanti.
Dietro il divertissement e l'ironia, si affaccia la riflessione più seria su cosa si debba fare quando la relazione "irregolare" si fa sempre più importante nello scenario interno e in quello delle priorità affettive. E se a questo punto gli amanti vanno in terapia ci vanno per decidere cosa? Demolire definitivamente i propri rapporti "istituzionali" e iniziare loro amanti sino ad un attimo prima una storia "convenzionale"? Oppure riavviare in una maniera più salubre e arricchita di nuovi significati il proprio vincolo matrimoniale, separandosi definitivamente dalla condizione di amanti che ambiscono a costituire una coppia? Oppure ancora adottare la soluzione più semplice che sarebbe quella di ridimensionarsi come amanti che non vogliono la luna e si accontetano di quello che hanno?
Personalmente, ho trovato più divertente la seconda parte del plot, quando avviene l'incontro con il terapeuta, ma nel complesso la storia si dilata e si allunga a dismisura rispetto all'entità dell'argomento, sicuramente in controtendenza rispetto all'epoca che viviamo fatta mel campo delle relazione affettive uomo-donna - per usare l'espressione di Zygmunt Baumann - di "amori liquidi".
La comicità intrinseca di alcuni capitoli deriva - fatta salva l'imporobabilità dell'intera situazione - dal fatto di avere la possibilità di una rilettura degli stessi eventi da due vertici di osservazione differenti: il punto di visto di Modesto e quello di Viviana, cui si aggiunge quello del terapeuta prescelto per guidarli attraverso il pantano di non scelte in cui i due si sono infilati nel memento in cui hanno deciso (soprattutto Viviana) di non potersi accontentare più di una semplice relazione tra amanti.
Da questo romanzo è stato ricavato l'omonimo film (Anna Maria Federici, 2017, Italia), campione d'incassi, ma accolto dalla critica con tepidezza.

 

(dal risguardo di copertina) Terapia di coppia per amanti è un romanzo a due voci, maschile e femminile, che si alternano a raccontare la loro storia mentre la vivono, perché «ci sono fasi dell'amore in cui la realtà diventa un punto di vista, generalmente quello di chi lo impone». Due adulti sposati (non tra loro) che si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. È combattuta fra restare amante e alleviare così le infelicità matrimoniali o sfasciarsi la vita per investire in un'altra. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell'autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. È nella crucialità del dilemma che Viviana trascina Modesto dall'analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da conflitti e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l'incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di una schermaglia drammatica e ridicola insieme, e rischiando di perdere la lucidità professionale. Tenero e cinico, divagante, vero, capace di usare la leggerezza come arma contundente, Terapia di coppia per amanti è un'immersione nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura (che tutti conosciamo per averla provata almeno una volta) di affidarci all'amore e dargli mandato a cambiarci la vita.

 

Diego De Silva in una foto di Grazia Ippolito

L'Autore. Diego De Silva è nato a Napoli nel 1964. Presso Einaudi ha pubblicato il romanzo Certi bambini (2001), premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film omonimo diretto dai fratelli Frazzi. Sempre presso Einaudi sono usciti i romanzi La donna di scorta (2001), Voglio guardare (ultima edizione, ET Scrittori 2017), Da un'altra carne (2004 e 2009), Non avevo capito niente (2007 e 2010, Premio Napoli, finalista al premio Strega), Mia suocera beve (2010 e 2012), Sono contrario alle emozioni (2011 e 2013), Mancarsi (2013), il racconto Il covo di Teresa (2013, nella collana digitale dei Quanti) e la pièce Casa chiusa, pubblicata con i testi teatrali di Valeria Parrella e Antonio Pascale nel volume Tre terzi. Nel 2013 Einaudi ha pubblicato la trilogia Arrangiati, Malinconico (che riunisce in un unico volume Non avevo capito niente, Sono contrario alle emozioni, Mia suocera beve), nel 2015 il romanzo Terapia di coppia per amanti (ultima edizione Super ET, 2017) e nel 2017 Divorziare con stile.

Suoi racconti sono apparsi nelle antologie Disertori, Crimini, Crimini italiani, Questo terribile intricato mondo. È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013), Giochi criminali (Einaudi Stile Libero 2014, con Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni e Carlo Lucarelli) e Figuracce (Einaudi Stile Libero, 2014).

I suoi libri sono tradotti in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Portogallo e Grecia.

Leggi un estratto con l'incipit del romanzo

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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