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3 gennaio 2018 3 03 /01 /gennaio /2018 08:18
trasloco etimologia

MI sono svegliato al solito orario, pur avendo dormito ininterrottamente per diverse ore e, il giorno prima, per quasi tutto il pomeriggio, ma sentendomi stanchissimo e privo di energia.
Mentre mi apprestavo alla colazione facevo degli sbadigli pazzeschi, di quelli che ti danno l'impressione di poterti lussare la mandibola.

Mentre sbadigliavo a più non posso mi sono ricordato del sogno e ho capito perchè fossi così stanco.

Ero impegnato in un trasloco. La casa mi era ignota, ma evidentemente ci avevo vissuto per parecchio tempo.

Aveva un aspetto desolato, come quando si sta traslocando e si è quasi alla fine delle operazioni più impegnative, ciio+ la rimozione dei pezzi di mobilio più ingombranti e lo smontaggio di alcuni altri.

Stanze vuote ed echeggianti, carta da parati scrostrata e i riquadi più chiari di mobili e quadri sulle pareti, evocanti assenze.

Come sempre in questi casi, il pavimento delle stanze era ingombro di frammenti di carta, pezzi di cartone, frammenti di nastro adesivo, chiazze di sporco secolare sui pavimenti lanugine di polvere che era annidata sotto gli angoli più irrangiungibili dei mobili.

Rimaneva soltanto da radunare ed impacchettare alcuni oggetti spuri, di piccole dimensioni. Come sa bene chi nella sua vita ha traslocato oppure si è ritrovato a sgombrare l'abitazione dei propri genitori o di un anziano parente dopo la loro dipartita, questa è l'operazione più difficile da compiere.

Ci sono piccoli oggetti da esaminare, per capire se abbiano un valore oggettivo, un valore affettivo, entrambi assieme o nessuno. Vecchie foto da guardare, pccoli ritagli di giornale. Scatolette da aprire per analizzarne il contenuto. Cose secolari e vetuste, polverose per lo più, ma tutto da esaminare con scrupolo. spinti dal timore di poter inavvertimanete preziosi frammenti di un mondo che altrimente va a scomparire ed anche dell'intera gamma dei nostri ricordi.

Ero chiamato appunto a fare questa operazione in una delle stanze. Altri erano al lavoro altrove, nello stesso appartamento, con la stessa mission. Quasi ci fosse una gara in corso tra ciascuno di noi.

Il lavoro all'inizio sottovalutato e affrontato con un ingenuo entusiasmo si andava facendo via via sempre più faticoso e sfibrante. Troppe le variabili da prendere in considerazioni, troppi gli oggetti e gli oggettini da esaminare. In un sacchetto rinvenivo degli oggetti d'oro che mettevo da parte per usi futuri. Ma questo ritrovamento mi induceva a rallentarmi ulteriormente e a farmi ancora più meticoloso ed ossessivo per timore che qualcosa di valore potesse sfuggire al setaccio.

Del sogno, ricordo ancora che fosse interminabile, un compito senza fine.

Malgrado il mio darmi da fare, rimaneva tutto incompiuto e mi ritrovavo a vivere bloccato in un eterno momento di impantanamento, un loop temporale senza uscita.

Capite bene l'origine della mia stanchezza...

Per pura curiosità, stimolato dalle vivide immagini di questo sogno, sono andato a curiosare sull'etimologia della parola "trasloco".

Ovviamente, una parola plurisemica, che - con le sue implicazioni simboliche - rimanda ad uno stato fluido, ad un cambiamento di stato, ad un trasferimento nello spazio, ma in fondo anche nel tempo.

Trasferimento di abitazione o di sede, e le operazioni con cui è compiuto
derivato di traslocare, composto dal latino trans- 'al di là, oltre' e locare 'collocare, porre in un luogo'.
Ancora una volta siamo davanti a una parola comune che cela un esito semantico interessante.
Gli elementi latini che compongono il trasolcare e il trasloco ci parlano semplicemente di un trasferimento, di un porre qualcosa in un altro luogo. L'immagine è chiaramente vastissima. Però in italiano questo grande tronco, che ci immagineremmo ricco e frondoso, ha portato a un significato unico e molto specifico: il trasferimento di abitazione o di sede, e le operazioni che per tali trasferimenti sono necessari.
Per la verità è possibile, per quanto poco comune, che il trasloco riguardi lavoratori od oggetti; ma è un uso che per frequenza e diffusione non è comparabile col suddetto. Anzi, sono proprio i caratteri di complessità e fatica implicati dal trasloco di abitazione o sede a segnarne gli usi estesi o figurati: così posso finalmente traslocare nella nuova casa in campagna, e organizzo il trasloco del laboratorio vicino al magazzino, ma si può anche traslocare la vecchia nonna da noi.

unaparolaalgiorno.it

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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