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17 novembre 2017 5 17 /11 /novembre /2017 07:15
Jean-Marc Ligny, Guerra santa (titolo originale francese: Jihad, nella traduzione di Andrea Grechi), Fanucci, 2002

Ho letto molto tardivamente questo romanzo distopico di Jean-Marc Ligny, Guerra santa (titolo originale francese: Jihad, nella traduzione di Andrea Grechi), pubblicato da Fanucci, 2002.
All'inizio ho fatto fatica, poiché il testo e i dialoghi erano infarciti di parole arabe e la ricerca del rispettivo significato nel piccolo dizionario in fondo al volume mi risultava estenuante. Inoltre, cercavo corrispondenze nello scenario reale e non mi ritrovavo.
Alla fine ho capito che il romanzo scritto nel 1998 (questa la data di pubblicazione in lingua originale) - ben prima dell'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001-  proponeva una vicenda impiantata in uno scenario fantapolitico in un ipotetico futuro nel XXI secolo  in cui la Francia, assediata dal terrorismo islamico, aveva visto una svolta fortemente conservativa e repressiva con la messa in campo di feroci milizie anti-terrorismo con regole di ingaggio estreme.
Da questo momento in avanti la lettura  è andata avanti in modo scorrevole.
Decisamente attuale se si considerano  gli eventi contemporanei e l'avanzata delle azioni terroristiche più recenti in territorio francese, ma anche in altri stati europei, come conseguenza di un'estrema radicalizzazione.
Forse proprio per questo, il volume è stato rilanciato in una nuova edizione per i tipi di Timecrime nel 2015

(dal risguardo di copertina) Algeria, regione della Cabilia, inizio del XXI secolo. La guerra civile infiamma il paese. I ribelli sono presi tra i due fuochi dell'Esercito nazionale islamico e delle fazioni integraliste che soffocano ogni libertà. Il villaggio di Aitldja viene attaccato, la giovane Fatima, sorella del ribelle Djamal, subisce le violenze di un mercenario francese, Max Tannart. Francia, un anno dopo. Il Partito nazionale è al potere, e impone con le sue milizie l'ordine "ultraliberale", facendo la guerra agli immigrati che sbarcano clandestinamente sul territorio. Infiltrato in questa Francia protetta da una frontiera elettronica, Djamal è venuto per vendicare la sorella e uccidere l'uomo che l'ha violata. Fantascienza e noir mescolati per ottenere la costruzione di una realtà che, oggi più che mai, possiamo definire possibile.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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