Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
15 settembre 2017 5 15 /09 /settembre /2017 09:19
La carta igienica, presidio oggi irrinunciabile

La carta igienica è oggi elemento essenziale dell'igiene defecatoria, salvo che non si voglia ripiegare sulle usanze del contadino di un tempo (pietra ed erba; i più raffinati carta di giornale e quelli ancora più esigenti la carta velina con cui, un tempo, veniva avvolto il pane nei panifici e nelle rivendite di pane e che- per evitare sprechi - veniva indirizzata a questo uso.
Anche se non ci si pensa più, perché si è portati a ritenere che la carta igienica in rotoli abbia sempre fatto parte del nostro panorama degli oggetti utili e "comodi" (e, secondo gli slogan pubblicitari, anche carezzevole per le nostre terga), questo così importante e ormai ineliminabile "presidio" della nostra igiene personale post-"ineludibile bisogno" è arrivata con gli Americani nel dopoguerra (nella seconda metà secolo scorso). Ma all'inizio era solo un lusso per pochi...: la prima nazione europea ad utilizzarla come prodotto industriale fu il Regno Unito nel 1942: poi divenne un prodotto popolare, simbolo dell'American Way of Life, diffussisimo e must immancabile in tutte le case, grazie anche ad una martellante pubblicità (i famosi "venti piani di morbidezza" per citare uno dei tanti slogan imperanti).
Ricordo che, quando ero piccino, nei lunghi pomeriggi, in cui c'era poco da fare (le grosse faccende domestiche si sbrigavano la mattina) la nostra governante Maria - ma per tutti noi "Marietta" secondo il decreto delle prozie che non volevano si facesse confusione con il nome della nonna Maria -  (si trattava di un'anziana signora, che vestiva come una befana, capelli grigiastri sopposi, totalmente edentula, sicchè il mento tendeva ad unirsi al naso adunco, ma sempre affettuosissima e devota verso di me) si sedeva al tavolo della stanza da pranzo e, ripiegata in due, perchè non ci vedeva bene, con le forbici strette a fatica nelle mani ritorte, ritagliava pazientemente la carta velina che avvolgeva il pane e che, giorno dopo giorno,veniva conservata parsimoniamente (all'insegna del Verbo imperante nelle famiglie italiane del dopoguerra, secondo cui "nulla doveva essere buttato"). Poi quei fogliettini di dimensioni irregolari (ma non troppo) venivano appesi in bagno ad un gancio ricato da un filo di ferro ripiegato, pronti per l'uso.
Un'altra attività pomeridiana della Marietta dei miei ricordi era quella di fabbricare i "chiacchi" per stendere la biancheria, utilizzando i lazziteddi che legavano il pane avvolto nella sua carta velina. Ma questa è un'altra storia...

Anche nei raduni podistici la carta igienica è divenuta un presidio irrinunciabile... Anche se in corso di gara non mancano i podisti che riccorrono a tecniche di igiene post-defecatoria arcaiche (passtorali et similia), come anche si mostrano esuberanti nello sputo grasso ed abbondante e nella soffiata di naso "alla maniera del contadino"

Anche nei raduni podistici la carta igienica è divenuta un presidio irrinunciabile... Anche se in corso di gara non mancano i podisti che riccorrono a tecniche di igiene post-defecatoria arcaiche (passtorali et similia), come anche si mostrano esuberanti nello sputo grasso ed abbondante e nella soffiata di naso "alla maniera del contadino"

Condividi post
Repost0

commenti

Mi Presento

  • : Frammenti e pensieri sparsi
  • : Una raccolta di recensioni cinematografiche, di approfondimenti sulle letture fatte, note diaristiche e sogni, reportage e viaggi
  • Contatti

Profilo

  • Frammenti e Pensieri Sparsi

Testo Libero

Ricerca

Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


frammenti-e-pensieri-sparsi.over-blog.it-Google pagerank and Worth