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8 maggio 2017 1 08 /05 /maggio /2017 10:37

The Circle, il ilm del 2017, tratto dall'omonimo romanzo di Dave EggersThe Circle è un film del 2017 scritto e diretto da James Ponsoldt, interpretato da Tom Hanks, Emma Watson, John Boyega e Karen Gillan.
E' un film che denuncia un possibile totalirismo (una sorta di "dittatura della mente") realizzabile attraverso l'uso sempre più estensivo dei Social: di fatto, allo stato attuale, stando in uno qualsiasi dei social (come capita a molti, sempre di più oggi, in molti social contemporaneamente, con uno o più profili di cui uno passabilmente vero, mentre altri magari sono dei fake, giusto per l'ebbrezza di sperimentare identità differenti) si è ipercontrollati, grazie al fatto che si rinuncia volentieri alla propria privacy, in modo sempre più estensivo, per "raccontarsi" in rete, utilizzando le emoticone, postando foto, condividendo link, esprimendo le proprie opinioni.
Le nostre scelte, le nostre preferenze, le nostre idiosincrasie diventano così trasparenti e pubbliche, specie quando c'è questa corsa sfrenata ad illustrare la propria vita privata, potenziata dal desiderio narcisistico di apparire e dall'ossessione di essere "wired", di essere connesso a tutto il "mondo" dei propri contatti e di patire viceversa un intollerabile isolamento.
Intanto, attraverso algoritmi sempre più potenti siamo monitorati, osservati e registrati. Riceviamo poi, attraverso il web, delle pubblicità personalizzate e onnipresenti oppure l'invito a partecipare a dei giochi (applicazioni queste che richiedono una liberatoria per condividere tutti i tuoi dati e i tuoi contatti con il gestore del social che ti popone il gioco).
E se qualcuno decidesse di accentrare tutto ai fini del controllo della società? Non arriveremmo forse ad una versione ammodernata del "Grande Fratello", con l'illusione di essere più liberi e capaci di autodeterminazione, con la conseguenza di entrare in una dittatura mascherata dietro una maschera di "democrazia e universalità delle relazioni sociali"?
Interrogativo davvero inquietante: considerando anche che tutto ciò che entra nella rete "è per sempre", considerando il caso di videoclip talvolta violenti ed espressione di prevaricazione che, entrando nella rete, diventano rapidamente "virali" oppure l'ansia e la frenesia che spingono molti a postare compulsivamente le proprie foto in una voglia di condivisione capillare di ogni momento della propria esistenza, con il volontario abbatimento delle barriere della propria privacy. E quando tutta la nostra vita viene riversata nella rete, cosa resta delle vita vera e del nostro rapporto con la realtà? Ben poco probabilmente... Ed uno dei sintomi eclatanti di ciò è dato certamente dal fatto che, spesso e volentieri, le persone preferiscono comunicare attraverso il social che non nella vita reale, quando sono faccia a faccia o seduti accanto: nella storia proposta dal film, la protagonista e tutti gli altri personaggi vivono una vita asessuata, in cui i contatti fisici sono pressocchè esclusi.
D'altra parte, le recenti dichiarazioni pubbliche di Zuckerberg, in un momento in cui Facebook sembrerebbe in dleclino, visto il "sorpasso" da parte di altri reti social maggiormente tarate per una diffusione delle immagini, utilizzando non soltanto il computer, ma anche i dispositivi di telefonia mobile di nuova generazione, con l'enfasi posta sulla nuova mission di Facebook di dare un maggiore spazio alle "relazioni sociali", sembrerebbero dare conferma a questo trend e a fare apparire quanto proprosto da questa storia non più semplicemente una fiction avveneriswitica, ma qualcosa che si sta già realizzando ora.
La storia in sintesi. Una giovane informatica viene assunta presso una potente azienda di telecomunicazioni. In breve tempo, col suo diligente lavoro, porta l'azienda a livelli altissimi per poi trovarsi in una complicata situazione di pericolo a causa delle implicazioni di privacy, sorveglianza e della libertà degli individui. La ragazza si rende presto conto che le sue decisioni e azioni saranno determinanti per il futuro dell'intera umanità.
La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo "Il cerchio" (The Circle) di Dave Eggers del 2013, con una Emma Watson ancora acerba, ma in un percorso in cui cerca di scrollarsi di dosso il personaggio di Hermyone Granger della saga di Harry Potter, nel confronto serrato con Tom Hanks che si trova ad impersonare il leader che anima The Circle, sornione, accativante e, in fondo, tremendamente plagiante.
Di seguito, qualche notizia sul volume cui il film si è ispirato (Dave Eggers, Il Cerchio, Mondadori, Scrittori italiani e stranieri, 2016)

 

Dave Eggers, Il Cerchio, Mondadori(Soglie del testo) Benvenuti al Cerchio. Tutti i tuoi amici sono qui. Il Cerchio mette tutti insieme. Le tue ricerche e i social media. I tuoi messaggi. Le notizie. Le transazioni finanziarie. Le tue foto. La tua storia clinica. I tuoi film preferiti. Con il Cerchio sono finiti i tempi degli account multipli, della serie infinita di password, app, portali e piattaforme.
«Sapere è bene. Sapere tutto è meglio
"Mio Dio, questo è un paradiso" pensa Mae Holland un assolato lunedì di giugno quando fa il suo ingresso al Cerchio. Mai avrebbe pensato di lavorare in un posto simile: la più influente azienda al mondo nella gestione di informazioni web, un asteroide lanciato nel futuro e pronto a imbarcare migliaia di giovani menti. Mae adora tutto del Cerchio: gli open space avveniristici, le palestre e le piscine distribuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, i tavoli da ping pong per scaricare la tensione, le feste organizzate, perfino l'acquario con rarissimi pesci tropicali. Pur di far parte della comunità di eletti del Cerchio, Mae non esita ad acconsentire alla richiesta di rinunciare alla propria privacy per un regime di trasparenza assoluta. "Se non sei trasparente, cos'hai da nascondere?" è uno dei motti aziendali. Cioè, condividere sul web qualsiasi esperienza personale, trasmettere in streaming la propria vita. Nessun problema per Mae, tanto la vita fuori dal Cerchio non è che un miraggio sfocato e privo di fascino. Perlomeno fino a quando un ex collega non la fa riflettere: il progetto di usare i social network per creare un mondo più sano e più sicuro è davvero privo di conseguenze o rende gli esseri umani più esposti e fragili, alla fine più manipolabili? Se crolla la barriera tra pubblico e privato, non crolla forse anche la barriera che ci protegge dai totalitarismi
L'autore. Dave Eggers è nato a Boston, e si è laureato in giornalismo alla University of Illinois. È autore di libri di successo come L'opera struggente di un formidabile genio (Mondadori, 2001) ed Erano solo ragazzi in cammino (Mondadori, 2008), finalista del National Book Critics Circe Award. Da quel libro, su Valentino Achak Deng, sopravvissuto alla guerra civile nel Sudan meridionale, è nata la «Valentino Achak Deng Foundation», che si dedica a costruire scuole medie nel Sudan meridionale. Eggers è il fondatore e il direttore di McSweeney's, una casa editrice indipendente di San Francisco che pubblica una rivista trimestrale, il mensile «The Believer», e «Wholphin», un DVD trimestrale di film brevi e documentari. Nel 2002, insieme a Nínive Calegari ha fondato «826 Valencia», un centro nonprofit di scrittura e tutoring per ragazzi del Mission District di San Francisco. Ha pubblicato per Mondadori: Conoscerete la nostra velocità (2003), La fame che abbiamo (2005), Le creature selvagge (2008), Zeitoun (2009), Ologramma per il re (2013) e Il cerchio (2014), I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre? (2015), Eroi della frontiera (2017). Il Gruppo Editoriale L'Espresso ha pubblicato nel 2011 La storia di Capitano Nemo raccontata da Dave Eggers.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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