Nel piccolo volume Notturni palermitani (Il Palindromo, collana Kalispera, 2016) Palermo e la sua notte vengono raccontate da cinque scrittori palermitani.
Mi sono piaciuti particolarmente il contributo in stile amarcord di Gianmauro Costa - "Compleanno" - e, per la sua visionarietà, quello di Giacomo Cacciatore, con il titolo "Poe è stato a Ballarò", per non parlare di quello fortemente autobiogafrico di Piergiorgio Di Cara "E' bella la città di notte (sembra normale) ..." e quello di Massimo Provenza il quale esprime fortemente il concetto di "odiare" fortemente la notte. In una posizione leggermente diversa e non allineata con gli altri testi si pone il racconto pure visionario e di atmosfera fortemente onirica di Vanessa Ambrosecchio, forse meno fruibile e di lettura alquanto ostica.
I cinque scrittori invitati a dare il loro contributo a questo piccolo progetto letterario, confrontandosi con il compito richiesto dalla casa editrice, si sono cimentati con le proprie memorie personali, con le proprie idiosincrasie e con le loro preferenze e, così facendo, hanno raccontato la Palermo notturna vista da cinque diversi vertici di osservazione.
Ciascun racconto è impreziosito dalle illustrazioni di un singolo artista.
Ne è venuto fuori un piccolo, interessante, "concept book", arricchito alla fine da brevi schede biobibliografiche sugli scrittori rappresentati e da brevi schede biografiche e di curriculum artistico dei disegnatori.
(dal risguardo di copertina) Palermo di notte. Lontana dagli stereotipi sole-luce-scirocco, offerti come benvenuto al visitatore occasionale, mostra un lato oscuro; nelle sue vene nascoste – le arterie della notte – scorre un’energia intermittente, una pulsione di vita e di morte.
Una città popolata da ectoplasmi e lavoratori onesti, da sbandati, reietti visionari e cuori infranti. Per dirla con Antonio Tabucchi, «la notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie».
Vanessa Ambrosecchio, Giacomo Cacciatore, Gian Mauro Costa, Piergiorgio Di Cara e Massimo Provenza, da notturni o da narratori notturni, raccontano le loro visioni del buio a Palermo, una città in cui la notte è anche condizione dell’anima, talmente nera da avvolgere tutto.
Palermo e la notte sono state raccontate a parole da Vanessa Ambrosecchio, Giacomo Cacciatore, Gian Mauro Costa, Piergiorgio Di Cara e Massimo Provenza.
Palermo e la notte sono state raccontate per immagini da Romina Bassu, Simone Geraci, Giacomo Pilato, Riccardo Stasi e Simone Stuto.
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