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4 novembre 2016 5 04 /11 /novembre /2016 10:59
Ozio Gastronomico a Palermo. Succede in Sicilia: come applicare al contrario la legge sull'abbattimento delle barriere architettoniche

(Maurizio Crispi) Apre in questi giorni a Palermo un nuovo locale che si chiama “Ozio gastronomico - La Materia Prima” per iniziativa di Dario Genova, un eclettico pizzaiolo panormita, considerato tra i più bravi in Sicilia, che si sta così lanciando in una nuova avventura, dopo il lancio di "Tondo", sempre a Palermo, in Piazza Ignazio Florio.
Ozio Gastronomico è ubicato in via Libertà, angolo via Francesco Paolo Di Blasi al posto del Wine Bar Oliver, con ingresso su via F.P. Di Blasi, al numero civico 2.
Non si vuole entrare in questa sede nel merito delle proposte gastronomiche sicuramente interessanti e raffinate del nuovo punto di ristorazione palermitano (e, per inciso, sembra che a Palermo, in un panorama di languente economia le uniche attività che - anche se per brevi stagioni - riescono a fiorire, siano quelle della ristorazione a tutti i i livelli dal semplice punto di vendita di cibo da strada, alle gelaterie alle pizzerie e ai ristoranti più raffinati, passando per i venditori di junk food), ma si vuole coglere l'occasione per dissertare su di un'altra questione, ben più cogente e che nulla ha a che fare con la ristorazione in sé.
Oliver, nell'approdare a questa location, aveva intrapreso lodevolmente dei lavori per abbattere le barriere architettoniche esistenti e per consentire l'ingresso, almeno nello spazio terrazzato esterno sopraelevato rispetto al piano stradale e al marciapiede, ai disabili in carrozzina (ed anche, ovviamente, delle mamme con passeggino per i propri infanti).
Io stesso, grazie a questo beneficio (e sappiamo quanto a Palermo i privati siano restii ad applicare le norme che regolamentano l'abbattimento delle barriere architettoniche) ci sono andato frequentemente a prendere un aperitivo assieme a mio fratello, disabile in carrozzina).
Tutto il lavoro fatto dal gestore di Oliver, in questo passaggio, è stato prontamente annullato, per ripristinare le condizioni originarie dello spazio terrazzato antistante.
Inizialmente, ignoravo che questi lavori di riaggiustamento fossero stati realizzati per creare le premesse di un nuovo locale pubblico al posto del precedente: pensavo, semplicemente, che un privato stesse facendo delle ristrutturazioni e delle modifiche al proprio spazio abitativo (e in questo caso la cancellazione della precedente rampa per disabili in carrozzina poteva ancora essere accettata). Ma grande è stata la mia sorpresa nel constatare che tutti questi lavori erano finalizzati all'avvio di un nuovo esercizio di ristorazione, quando ho visto collocate le targhe che ne annunciavano il nome.
A Palermo, può veramente capitare di tutto sino al paradosso di dover vederer che le norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche vengano applicate all'incontrario e che, quindi, in un luogo adibito ad esercizio pubblico e, sotto questo profilo, già a norma (cosa peraltro a Palermo alquanto rara), si possa procedere ad una cancellazione delle preesistenti facilitazioni per disabili.
Tutto ciò è rivelatore di molta, molta, insensibilità e di assenza di political correctness, ma anche espressione di una forte social unfriendliness nei confronti delle categorie di cittadini disagiati e con difficoltà motorie.

Già questo semplice (ma non irrilevante) dettaglio, facendomi pensare alle molte battaglie combattute da mio fratello Salvatore Crispi proprio per l'applicazione delle norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche, un movimento interiore di forte rifiuto.
E non credo che per quanto io non sia disabile, nemmeno per curiosità mi recherà mai in questo locale.
Non ci sono né scuse né scappatoie: fintantochè ci sono le barriere architettoniche, chi  indossa i panni del gestore di un un luogo pubblico, può fare spallucce e dire che "...sì, si dovrebbe fare qualcosa, ma come la mettiamo con i costi da affrontare?, ma che si spendano soldi per eliminare facilitazioni precedentemente esistenti - quasi fossero un inutile ingombro - questo è proprio il colmo e non ammette scusanti di alcun genere. Siamo di fronte ad un'attività che parte con un implicita (e nemmeno tanto)  dichiarazione di una volontà di esclusione dei disabili e di tutte le categorie di svantaggiati ed adulti "deboli" e "con difficoltà motorie".
E non me ne voglia Dario Genova per queste osservazioni che, frutto di un'amara e sconsolata riflessione, non vogliono essere dirette contro la sua attività e contro la sua periza di pizzaiolo, ma contro chi lo ha consigliato in questo percorso di ristrutturazione degli spazi operativi del suo nuovo esercizio.

Legge 9 gennaio 1989, n. 13 - Contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Circolare regionale esplicativa. Per barriere architettoniche si intendono: a) gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea; b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti; c) la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi. Ciò premesso e partendo dal fondamentale presupposto che lo scopo principale, se non unico, della legge in oggetto. E' sostanzialmente il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privatiî ovverosia fornire, in parte, i mezzi ai soggetti che presentano determinati requisiti per la realizzazione di tutte quelle opere o l'acquisto di quegli ausili che permettano loro di vivere la loro quotidianità nella maniera meno disagiata possibile sotto il profilo della mobilità in genere ed in particolare dell'accessibilità, adattabilità e fruibilità delle proprie abitazioni, si evidenziano di seguito i requisiti soggettivi ed oggettivi necessari ed indispensabili per l'accesso al contributo pubblico e le procedure da seguire nel procedimento amministrativo in parola.

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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