Ci sono notti insonni
piene di sussurri e di rumori striscianti
- le case, si sa, hanno una vita propria
e respirano, eruttano, producono borborigmi e gorgoglii -
Notti di erranza,
In cui la lettura non è di compagnia
e nemmeno la musica serve
né tantomeno affacciarsi a guardar le stelle
e la luna, se c'é
Si può stare soltanto con gli occhi sbarrati nel buio,
in attesa del sonno che non arriva
Si risvegliano paure ancestrali
E c'é l'ansia della fine
che è paura e desiderio
impastati assieme,
schiacciato dal senso di solitudine,
quella solitudine che si fa anche macigno
peso sul torace
ad impedire un respiro libero
In queste notti
é come essere naufrago su di un'sola deserta,
quando s'é persa ogni speranza
d'esser trovato
oppure di poter andar via,
avendo rinunciato persino al varo
di messaggi nella bottiglia
Sino a quando Morfeo non riprende il suo primato
(per fortuna)
sino alle prime luci
Ed è un nuovo giorno,
quando la luce riporta con sé
la fiammella della speranza