Desconocido (a cui nelle locandine italiane è stato aggiunto il sottotiolo: "La resa dei conti", con un eccessivo zelo che un po' guasta la sorpresa) è un film spagnuolo, realizzato dal regista Dani La Torre nel corso del 2014, con esterni nella galiziana metropoli di La Coruña e girato con un cast di attori interamente spagnuolo.
E' un thriller d'azione che si distingue nel panorama del genere dominato dalla filmografia d'oltreoceano targata USA.
E fa davvero piacere vederlo, poichè riporta in Europa un primato tutto americano.
La storia è soprendente ed incalzante.
Detta in sintesi: Carlos, un funzionario di banca, mentre va al lavoro riceve una telefonata da un utente sconosciuto (Desconocido è la parola che, in tale evenienza, compare nei display dei cellulari impostati in lingua spagnuola) che gli rende noto che sono piazzate degli orfigni esplosivi sotto i sedili dell'auto, settate in modo da esplodere appena coloro che vi sono sedti sopra si debbano alzare. Sfortuna vuole che in auto assieme all'uomo vi siano i due figli.
Comincia una frenetica trattativa, mentre l'auto cammina di continuo o a volte si ferma per una pausa. Il dialogo è ininterretto, con la voce sconosciuta, come pure il controllo visivo.
Gli ordigni possono essere innescati anche con un telecomando, quindi la minaccia è ancora più cogente.
Cosa vuole il sequestratore a distanza? Sembra che voglia dei soldi, tanti. Ma nel modo in cui li vuole traspare anche che debbano esserci dei motivi personali contro il funzionario.
Ma cosa? Non si può sapere e non si può dire per non levare agli spettatori il piacere.
Ci sono una serie di sviluppi che tengono lo spettatore cn il fiato sospeso fino alla conclusione non tanto scontata, perchè si tinge anche di una riflessione sociale sulle cattive pratiche degli istituti di credito.
Un recensore ha detto ironicamente: "Adesso aspettiamo che gli americani facciano il loro remake". Si sa gli americani non possono veramente apprezzare unfilm se non fanno una copia a loro modo, con un'ambientazione USA e con attori di grido americani.
Peraltro, la cinematografia USA aveva già prodotto in passato un claustrofobico thriller, tutto ambientato all'interno di una cabina telefonica di New York, Manhattan, in cui l'uomo che si accinge a fare una telefonata riceve una chiamata inattesa in cui una voce "sconosciuta" lo informa che è tenuto sotto tiro a distanza ed è pronto a sparargli alla prima mossa incauta. Anche lì comincia un'estenuante contrattazione, mentre i poliziotti alla fine intervenuti sul campo cercano di localizzare il nido dove si nasconde il misterioso cecchino. Sfibrante, anche perchè si svolge in una sostanziale unità di tempo e di azione, come accade del resto - fatte salve brevi interpunzioni, in cui il campo si allarga - nel film di Dani La Torre in cui la macchina da presa riprende quasi esclusivamente l'interno dell'auto e i volti di Carlos e dei suoi bambini che sono imprigionati al suo interno.
In El Desconocido, grande interpretazione da parte dei diversi attori, compresi i due ragazzi che impersonano i figli di Carlos.
Tuttavia, un po' ha guastato la scelta di dare a Carlos (il funzionario di banca, interpretato da Luis Tosar) la voce del doppiatore di George Clooney e, ciò unitamente ad una vaga somiglianza fisica tra i due, porta a far s+ì che lo spettatore abbia l'impressione di vedere e di sentire un George Clooney, non facendo giustizia all'attore implicato.
Avremmo voluto sentire la sua voce originale, proprio per evitare questo tipo di contaminazione percettiva: ma questa è una generica considerazione che si estende, ovviamente, a tutto il dispositivo del doppiaggio di cui gli Italiani sono maestri, pur levando purezza e intelleggibilità alle interpretazioni originali.