(Maurizio Crispi) Bouquiner, nel dizionario della lingua francese, è un verbo intransitivo che significa semplicemente "leggere libri", dalla parola "bouquin" che sta appunto per "libro".
E "Bouquiner" è il titolo originale del piccolo, delizioso, libro scritto da Annie François, maldestramente tradotto in Italiano con "La lettrice", titolo che fa perdere le tracce, delegandolo ad un riduttivo "femminile" dell'originale "leggere libri" o "andar per libri". Nell'edizione italiano, l'aver aggiunto al titolo il sottotitolo "Biografia di una passione" aggiusta un po' le cose, anche se rende inutilmente esplicito ciò che, implicitamente, è contenuto nell'unica parola "secca" del titolo francese.
Il libro breve - meno di duecento pagine - è fatto di brevi - e fulminanti - capitoli che trattano di tutti gli aspetti del leggere, soprattutto degli Inferni e dei Paradisi della lettura, dei piaceri e dei dispiaceri dei lettori e delle loro ossessioni.
Il libro, infatti, non dovrebbe essere mai ed esclusivamente visto in modo funzionalistico come vettore di contenuti che devono essere trasmessi (ed è questo il riduttivismo operato dai vari kindle e e-book), ma è - per i lettori più inveterati - oggetto di passione sfrenata, idolo, ricettore di desiderio incessante e bulimico.
Tutti i lettori appassionati sono infatti - chi più chi meno - bibliofili, bibliomani, appassionati di libri (o addirittura "malati" di libri) e, di necessità devono improvvisarsi bibliotecari per gestire un patrimonio librario in costante crescita, con volumi disposti in duplice o triplice fila negli scaffali, accastati in pile instabili negli più impensabili di casa, ammucchiati in provvisorie selezioni tra libri non letti e in attesa di lettura, tra libri già sedimentati nel tempo e con una loro collocazione definitiva e libri letti in attesa di sistemazione e/o archiviazione, oppure in costante movimento e riaccorpamento a seconda degli interessi del momento.
Se si è dei "lettori" e non semplicemente occasionali frequentatori del Libro oppure appartenenti alla schiera di quelli che pensano che qualsiasi supporto sia intercambiabile con il libro, purchè nei veicoli il contenuto, non si può non riconoscersi, dunque, nelle pagine della François, ci si diverte e ci si mette a confronto e si ha l'occasione di riflettere a fondo sulle proprie abitudini libresche, guardandosi in uno specchio amplificante, non sentendosi più soli e anzi ridendo bonariamente di se stessi.
Ciascun breve capitolo affronta un tema "caldo" per qualsiasi cultore dei libri, come ad esempio il fatto che il libro debba essere "proprio", oppure quegli accessi di acquisti librari di massa, oppure il detestare cordialmente i negozi di libri e tenersene a distanza per evitare di essere sopraffatti, o ancora il fatto che se si regala un libro non ci si può esimere dal comparne altri per sé e così via dicendo.
Si rimane, insomma, stupiti di vedere quante e quali siano le "pessime" - ma in definitiva adorabili - abitudini di noi impenitenti lettori.
(dal risguardo di copertina) Un piccolo libro per chi ama i libri, per chi, prima ancora del contenuto, ama l'oggetto in sé. Annie Francois analizza tutti i possibili piaceri - da quello tattile a quello olfattivo - nonché gli aspetti - la grana della carta, la copertina, il risvolto - legati al libro. Conosce, e alimenta, le manie del lettore "bulimico": il timore di sciuparlo, di prestarlo, di rovinarlo se preso in prestito; il rito lacerante della scelta dei libri da portare in vacanza, il dramma di doverne buttare alcuni per questioni di spazio. Scopriamo allora che altri, maneggiando e leggendo un libro, vivono emozioni simili alle nostre, che essere lettori ci dà un senso di appartenenza, ci fa sentire meno soli al mondo.
Annie François, La lettrice (titolo originale: Bouquiner), Guanda (collana: Prosa contemporanea), 2000. Il volume è stata ripubblicato da Tea in versione tascabile.