Gli oggetti che mi circondano viaggiano da un luogo all’altro,
continuamente riorganizzati,
Corsi e ricorsi, dall’ordine statico al caos e poi di nuovo ad un ordine fittizio
Nulla è mai definitivo per quanto ci possa illudere
Ora succede che gli oggetti defluiscono, tornando al luogo delle origini,
come risucchiati dal reflusso della marea
La vita d'una persona è fatta di pezzi e di cose
Ogni singolo pezzo, ogni oggetto, ha una storia da raccontare:
si tratta di reperti fossili
che però vivono nel ricordo di chi li ha acquisiti
Ogni reperto è Intellegibile, solo a colui cui l’oggetto apartiene
per quanto si possa pensare diversamente
quando si è preda della grande illusione (stolto pensiero!)
La grande illusione è quella per cui ogni singolo oggetto,
perfino il primo dente adulto che abbiamo avuto estratto,
possa essere importante e degno di nota anche per altri
Facciamo di simili cose le nostre personali reliquie, sacre, intoccabili
Eppure, se soltanto spostiamo il punto di osservazione,
se relativizziamo, ci accorgiamo di vivere sepolti in mezzo a mucchi di spazzatura
che ci levano l’aria e che ci impediscono di respirare
Siamo solo preda d'un errore di giudizio,
se pensiamo che altri possano considerare la nostra spazzatura
reliquia da venerare e santificare
Meglio buttar via tutto, eliminare i cascami e le scorie,
togliere via il superfluo
per evitare che coloro che ci seguiranno
o rimarranno indietro debbano poi maledirci
Da tempo, ho smesso di acquistare souvenir di viaggio
Li trovo stucchevoli, mentre - prima - tornando da luoghi lontani,
andavo fiero di questi piccoli trofei
che a me, e a me soltanto, raccontavano storie
Alla mamma, sino all’ultimo, in occasione delle ricorrenze,
regalavo oggetti che pensavo potessero piacerle
Lei mi guardava benevola e sorrideva per non contrariarmi,
ma il suo sguardo limpido mi diceva che quei doni erano superflui,
solo un inutile appesantimento:
lei era andata oltre e non avrebbe potuto portare nulla con sé
Anzi, diceva sovente di voler distruggere,
come l’Aureliano Buendia del romanzo,
tutto ciò che la riguardava,
appunti, carte documenti, foto
Noi la schernivamo, la blandivamo
Non comprendevamo e ci chiedevamo sgomenti:
perché mai desiderare di morire e di scomparire, prima di essere morti?
E poi la mamma non l’ha fatto
Forse solo per non dispiacerci
o forse soltanto perchè alla fine le sono mancate le forze per poterlo fare
Ma questo suo desiderio, in fondo, aveva un senso, credo
Sogno spesso di essere in situazioni difficili, di transito,
e di aver perso delle cose importanti,
pezzi, strumenti, parti di me
Qualche volta è la macchina fotografica, talaltra sono gli occhiali,
altre volte me stesso e la mia identità
e allora il senso di smarrimento è totale
Forse anche questo è parte del mistero della vita e della morte,
delle transizioni e delle sparizioni,
dei passaggi che dovremmo dominare
ma che più spesso soltanto subiamo,
illudendoci di esserne padroni,
e di essere capitani del nostro vascello
Fanno bene coloro che vivono da cercatori di tracce,
operando in modo da non lasciare mai alcuna traccia di sè
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