Dopo la morte della mamma, Tatà era sovente mio (o nostro) compagno di spostamenti a seguire le diverse gare in giro per la Sicilia.
Levatacce la mattina, partenza di buon ora.
Poi, lui con molta pazienza e tutto osservando con uno sguardo benevolo e non privo di un pizzico di ironia, aspettava che le sequenze sportive fossero finite.
A volte si intratteneva leggiucchiando il giornale, sistemato alla meno pegggio ad un tavolo traballante di bar.
E, finalmente, si arrivava al momento delle premiazioni: che di solito fotografavo più che altro per dovere, mai per piacere, e che spesso e volentieri diserto.
Era a questo punto che, il più delle volte, andavamo a mangiare un boccone.
Lui non era molto felice di questo, perché - spartano com'era - avrebbe preferito non mangiare del tutto.
Ma, pur brontolando, accettava la mia iniziativa per non scontentarmi.
E, d'altra parte, non mancava mai un bel bicchierozzo di vino che lo faceva stare contento e al quale non diceva mai di no.
E, a punteggiare la giornata, c'era di quando in quando, l'immancabile fumatina.
Quando tornavamo a casa, a fine giornata, non mancava mai di dirmi:"Grazie!".
E queste immagini vengono dalla partecipazione, in qualità di fotografo, al Cofano Trail 2015 (8 febbraio). Guardano ora queste immagini, chi l'avrebbe detto che di lì a poco più di quattro mesi, Tatà ci avrebbe lasciato?