La Copromanzia di antichi riti
prevedeva che gli aruspici divinassero,
osservando la forma degli escrementi dei propri adepti
in incubazione
Si cercava di vedere il futuro nelle cose ultime
e senza apparente valore:
e gli escrementi con il loro correlato olfattivo
erano l'ultima delle cose ultime,
ma nello stesso tempo con il loro impatto sensoriale
attivavano nel copromante la parte più profonda ed antica del cervello,
introducendolo nell'estasi sciamanica
dalle valenze profondamente conoscitive
Da qui l'efficacia della pratica divinatoria escrementizia
Nel riuale della copromanzia,
la Scatologia
assurgeva così ad escatologia
e a discorso sulle cose ultime e sui nostri destini
Altri, tuttavia, pensavano che questa pratica fosse eretica
e bollarono i copromanti
come persone dedite alla coprolalia,
se non addirittura alla coprofagia e alla coprofilia
Arrivarono i medici scientisti e dissero
con oltraggioso piglio posistivista
che costoro - i copromanti -
fossero ammalati e sofferenti d'una speciale sindrome:
Gilles de La Tourette, la chiamarono
Poi, vennero altri a sostenere che gli escrementi andassero messi
nel ciclo della vita e della morte
e che, per ciò stesso, come parte essenziale (non esiziale)
della fenomenologia dell'eterno ritorno
andassero nobilitati e rimessi nel ciclo
E rimase celebre la preghiera di Jacopone da Todi,
O Signor, per cortesia,
nella quale, preconizzando egli d'essere divorato da un lupo,
come forma estrema di penitenza, si augurava anche che
l'arliquie sua fosse trasformata en cacatura
[un ventr'i lupo en voratura
e l'arliquie en cacatura]
Ma costoro non riuscirono a trovare un accordo
con la scienza ufficiale:
rimasero rigidamente nel ruolo di eretici,
non accettando compromesi galileiani,
e, a conclusione d'una plurisecolare diatriba,
poichè non vollero abiurare le proprie credenze,
vennero messi al rogo
Altri, pur protestando,
vennero considerati dei parafilici DSM DOC,
e internati per sempre
in manicomio
Ma questa è tutt'altra storia
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