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30 ottobre 2015 5 30 /10 /ottobre /2015 00:30
(da noi a me)
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(da noi a me)
(da noi a me)
(da noi a me)
(da noi a me)
(da noi a me)
(da noi a me)

(da noi a me)

Niente, solo la pioggia che cade triste

Ed è solo uno sgocciolìo quieto.

L’ora è tarda, la casa vuota

Armadi traboccanti di vecchi indumenti, carte e carpette, libri polverosi vecchi di tre generazioni

Tutto da rivedere e da soppesare

In un cassetto, una lettera che mi scrisse mia madre, molti anni fa, quando ancora non esistevano i cellulari, lettera a cui forse non risposi mai

Un piccolo folder con foto in formato piccolo e piccolissimo che formano una piccola carrellata sulla storia familiare, raccolte da mia madre e poi dimenticate in un fondo di cassetto

Mio fratello che, dalle foto, mi guarda con il suo sguardo fiero, a volte spaventato, di quando era piccolo e poi adolescente.
Nelle sue foto di adolescente, c’è spesso tristezza nel suo volto allungato A volte, però, fierezza e fiducia Ricordo che, a volte, da adolescente, mi chiudevo in bagno e lì, in solitudine, piangevo e singhiozzavo per mio fratello, pregando silenziosamente perché un miracolo gli rendesse la salute e la capacità di camminare

Foto di famiglia, come si usava un tempo, tutti in tiro, nel giorno della prima comunione e della cresima, Salvatore nel punto focale del gruppo, un po’ emozionato

Mio fratello, attorniato dal suo gruppo di amici ridenti che lo omaggiavano spesso di foto spassose per strappargli un sorriso

Mio padre in uniforme da ufficiale e in divisa da campo, con la bustina che si usava allora

Ancora mio padre, magrissimo (perchè aveva patito la fame), appena tornato dal campo di prigionia, ma già attivo e laborioso, che cammina a passo svelto lungo via Ruggero Settimo, dando l’impressione di uno che ha molto da fare e molti sogni che gli frullano per la testa

Io, in foto tessera, vestito da da ufficiale e con la barba

Le mie continue trasformazioni camaleontiche Barba sì, barba no Baffi sì, baffi no, Capello lungo hippieggiante, nel tempo giusto per farlo, oppure capello corto stile nazi o ancora rapato a zero Io, con aria meditativa Io, con atteggiamento da guerrigliero Io, palestrato

Noi, da piccoli, sulla spiaggia, per me mio fratello era un eguale, anche se non poteva fare le stesse cose che facevo io, e quei giorni sulla spiaggia di Mondello, giorni assolati con le merende di pane e uva erano splendidi

Ogni cassetto che si apre è una capsula del tempo che riserva inattese sorprese e riporta indietro con whoosh che a volte mi lascia stordito

Continuo a sentirmi un sopravvissuto in quelle stanze che sembrano popolate di fantasmi e non ancora risorte a nuova vita

Once upon a time... Nel passato ci sono le favole e i drammi Il futuro ci attende con il ripetersi di vecchi copioni, anche se a volte ce ne sono di nuovi ed inaspettati. Ed qui che sta tutta la meraviglia

E’ strano che io parli del futuro, quando il mio tempo si fa stretto, quando c’è sempre margine e meno strada da percorrere, meno storie da scrivere, e quando l’apertura di sempre nuove e sorprendenti capsule del tempo mi risucchia indietro con prepotenza

In definitiva, chi sono io? Dove vado? Cosa faccio? Cosa ci faccio qui?

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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