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25 agosto 2015 2 25 /08 /agosto /2015 06:28
Incontro a Daunanda. Un romanzo con scenario esotico tra storia di doppelganger e thriller d'azione

(Maurizio Crispi) Incontro a Daunanda di Giancarlo Narciso (Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2006) è stata una lettura di recupero dai mucchi di libri in giacenza in attesa del loro momento: niente di più bello che gustare un libro in questo momento, quando la sua lettura deriva da un ritrovamento che "sembra"casuale (dico ""sembra", perché in realtà non è mai così)..L'ho consumato velocemente, perchè sin dalle prime battute mi è piaciuto.
Con ambientazione nell'esotica Lombok, si dispiega una storia torbida di doppelganger e di un furto d'identità (o di un marcato processo di identificazione tra le due donne co-protagoniste Esther e Mara, che affiancano Rodolfo (alter-ego di Giancarlo Narciso e Io narrante).
I suoi temi portanti sono a metà tra psicologia e giallo d'azione: come è noto, Giancarlo Narciso, sotto pseudonimo ha prodotto diverse spy-story nella collana periodica pulp "Segretissimo", ma in tempi recenti ha deciso di abbandonare del tutto questa seconda identità di autore di "romanzetti".

Mi è piaciuta l'alternanza tra il punto di vista soggettivo di Rodolfo (protagonista e Io narrante) e quello espresso dal narratore onnisciente (quando si tratta di mettere in campo le vicende dell'ambiguo doppio Esther/Mara.
Esotismo e psicologia sono combinati assieme in una torbida storia di doppi e di cambi d'identità.
MI chiedo quanto vi sia di autobiografico nelle storie di Giancarlo Narciso e quanto, in questo caso, Rodolofo-Giancarlo coincidano e in cosa divergano. Parrebbe che Rodolfo e Giancarlo sarebbero un altro esempio nella messa in scena del gioco dei doppelganger che si sconfrontano/scontrano a Daunanda,spinti dagli effetti di un'antica leggenda/maledizione che grava su Lombok e su i suoi abitanti.
Tra l'altro - quasi ad accrescere la forza dirompente e perturbante del Doppio che aleggia in queste pagine - del romanzo di Narciso ne ho trovate in casa ben due copie che avevoacquistato inmomenti diversi.

E questa seconda copia (o la prima? Boh, come si fa a sapere quale è il volume che ho comprato per primo?), l'ho data a mio figlio Francesco che giusto in questo periodo si sta appassionando sempre più alla scrittura creativa.Ho ritenuto che il romanzo fosse un interessante esempio di alternanza di punti vista (soggettivo/oggettivo; io narrante, io onniscientedello scrittore)  che - a prescindere dalla godibilità del contenuto - ne potesse trarre insegnamenti formali.
Alcune di queste considerazioni le ho pubblicate come commento al libro nel sito web della casa editrice e, a distanza di tempo, ho ricevuto una simpatica risposta dallo stesso Giancarlo Narciso.
Eccola:

Caro Maurizio

Ti ringrazio molto del tuo messaggio di apprezzamento a cui rispondo solo oggi perché finalmente ho completato e consegnato la traduzione di un romanzo su cui ero in grave ritardo, per cui posso chiudere questo volontario periodo di reclusione.

Vedo che hai colto l'aspetto tecnico dell'alternanza dei punti di vista fra la prima persona di Rodolfo e la terza di Eshter/Mara - ancora oggi non sono sicuro di chi sia l'una e chi l'altra - che per altro, per quanto in terza, è sempre in soggettiva, infatti il lettore vede sempre gli eventi da sue punti di vista limitati, Rodolfo e la ragazza. Cosa che mi ha comportato non poche difficoltà per mantenere l'intenzionale ambiguità sulla vera identità deli due personaggi femminili.

Per quanto riguarda il gioco dei doppi, ebbene sì, Rodolfo è sempre stato il mio alter ego con cui di volta in volta mi confronto. L'ho messo in scena in altri due romanzi, Le zanzare di Zanzibar e Singapore Sling che, rileggendoli, mi rendono evidente l'evoluzione che io stesso ho subito negli anni, visto che ognuno dei tre riguarda epoche differenti della mia vita. Giochini fatti in parte inconsciamente, almeno durante la scrittura. Rileggendo i libri a distanza di anni mi accorgo di aspetti che mi erano del tutto ignoti.

Dopo un periodo in cui ho scritto solo romanzetti di minore impegno con lo pseudonimo di Jack Morisco, adesso sto per riprendere l'attività con il mio vero nome. Vedremo se nel frattempo non mi sono arrugginito.

Ti ringrazio per avermi scritto, fallo pure ogni volta che senti di dovere esprimere un giudizio su ciò che scrivo, le reazioni dei lettori sono uno strumento utilissimo per uno scrittore, e ti auguro il meglio.

Ciao

 

(Dal risguardo di copertina) Che da quella donna dovesse stare alla larga, Rodolfo l’aveva intuito fin dal primo momento. Troppo bella, tanto per cominciare. Troppo portata a mettersi nei guai. E quando la bella scompare, a lui, che dopo anni di separazione si è ricongiunto con l’amico José Luis, non resta che partire alla ricerca della donzella in pericolo. Ma nell’isola di Lombok, dove anche gli incubi sembrano sdoppiarsi in un gioco di specchi, la ricerca diventa una pericolosa partita a scacchi, in cui nulla è ciò che sembra.

Leggi le prime pagine del libro

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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