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23 maggio 2015 6 23 /05 /maggio /2015 06:21
(foto e testo di Maurizio Crispi)(foto e testo di Maurizio Crispi)
(foto e testo di Maurizio Crispi)(foto e testo di Maurizio Crispi)

(foto e testo di Maurizio Crispi)

Chi si trovasse a percorrere a Palermo Via Alberto Dalla Chiesa, in un tratto di strada che offre ben poco allo sguardo, poichè da un lato vi è il lungo muro di pietra che fa da recizione al Liceo Garibaldi, del tutto impenetrabile allo sguardo e, dall'altro, passato il Giardino Inglese, vi è soltanto un condominio con qualche esercizio commerciale, si imbatterà subito passato questo edificio condominiale in un piccolo giardino ombroso e ricco di alberi fronzuti. E lo sguardo dell'occasionale visitatore sarà immediatamente attratto dal contorto ceppo di olivo posto subito all'ingresso, sul quale campeggiano due targhe.

E, leggendo le targhe, scoprirà che è entrato nel "Giardino Giusto Monaco", dedicato alla memoria dell'illustre grecista, filologo classico e studioso del teatro antico, nato a Siracusa, ma palermitano di adozione.

Si tratta di un'autentica oasi di pace e di un un luogo che, come pochi, fornisce nutrimento all'anima.

In stratta connessione con l'enunciato di questa qualità, é un luogo "da leggere": arricchito com'è da ventidue targhe con citazioni tratte da autori della letteratura greca e latina, amati da Giusto Monaco.

Inaugurato nel 2008, con la riapertura del piccolo giardino comunale preesistente, ha poi avuto un lungo periodo di chiusura a causa della mancata manutenzione.

E' stato riaperto al pubblico e restituito ai cittadini nel 2012.

Il 18 ottobre 2008, alle ore 16.00, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Palermo, si inaugura il giardino comunale intitolato a Giusto Monaco. Filologo classico, studioso di letteratura latina e greca, vivo interprete del teatro antico, per oltre un ventennio Giusto Monaco ha guidato l’Istituto Nazionale del Dramma Antico – da Commissario straordinario prima, da Presidente poi – lasciando una memoria indelebile della sua statura umana e intellettuale e degli sforzi dediti alla diffusione della cultura classica, dei suoi valori, della sua forza espressiva.
Uomo di scuola, maestro di generazioni di studenti in vari licei e università italiane e, a Palermo presso il Liceo Giuseppe Garibaldi e la Facoltà di Lettere e Filosofia, Giusto Monaco è anche l’ideatore del Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani (giunta alla XV edizione) a cui la Fondazione INDA dedica ogni anno un appassionato impegno organizzativo, accrescendola ulteriormente in un processo di internazionalizzazione e nel coinvolgimento di scuole di ogni ordine e grado
.

E' un luogo molto bello, nella sua sobrietà pensosa, arricchito dalle numerose citazioni degli autori classici che furono cari a Giusto Monaco, e vibrante di giochi di luci ed ombre, con numerose panchine per la sosta.

Un luogo per passeggiare, per leggere, per sostare dai frenetici ritmi della vita moderna, per meditare.

Un luogo che serve a dare nutrimento all'anima, uno di quei rari luoghi soul food.

Ed è anche uno di quei piccoli miracoli, in cui a Palermo - malgrado tutto - ci si può imbattere.

Il Giardino Giusto Monaco a Palermo. Un piccolo miracolo di pace nel caos del traffico, un luogo "soul food"
Il Giardino Giusto Monaco a Palermo. Un piccolo miracolo di pace nel caos del traffico, un luogo "soul food"

Giusto Monaco (Siracusa, 1915 – Palermo 1994), filologo e docente italiano.

Giusto Monaco nasce a Siracusa mentre è in pieno svolgimento la Prima Guerra Mondiale. Il padre, funzionario del ministero delle Finanze, viene trasferito periodicamente, Giusto frequenta così il ginnasio a Trapani e il Liceo Classico Garibaldi a Palermo, scuola dove tornerà ad insegnare nel 1947.

Dal ’33 al ’37 frequenta la classe di Lettere della Scuola Normale di Pisa dove si laurea con una tesi su Settimo Severio. Fra i docenti ci sono Bianchi Bandinelli, Gentile, Momigliano e Giorgio Pasquali che realizzavano in quegli anni ciò in cui credevano loro e i loro maestri da un paio di millenni, il primato della cultura classica. A Pisa Giusto impara inoltre che il pensiero vive nel ridonarsi alla società che lo nutre. Questa sarà l’ispirazione per tutte le sue future attività.
Inizia l’attività d’insegnamento al Liceo Galilei di Firenze e dopo averlo continuato a Livorno e Sassari, ritorna a Palermo dove prende servizio al Liceo Garibaldi. In quella scuola insegnerà a tempo pieno fino al 1962, accompagnando alle lezioni anche l’organizzazione delle prime gite scolastiche, di seminari e perfino di pomeriggi musicali.
Giusto Monaco inizia negli stessi anni a scrivere una lunga serie di formidabili testi scolastici di letteratura greca e latina. Coinvolge un piccolo editore di Palermo – Giovan Battista Palumbo – che con le decine di libri scritti da Monaco e coautori farà le sue fortune, da 40 anni infatti, testi come La produzione letteraria nell’antica Roma e Lingua latina fanno compagnia agli studenti di moltissimi Licei italiani.

A Palermo, Monaco segue naturalmente anche gli sviluppi della vita universitaria locale e nel 1955 ottiene la “libera docenza” in grammatica greca e latina che inizia ad insegnare alla neonata facoltà di Magistero.
Monaco insegna con l’entusiasmo che ne contraddistinguerà l’intera vita professionale e al di fuori del lavoro. Ne parla così uno dei suoi migliori allievi, Gianfranco Nuzzo:

«Era un docente eccezionale. Era coltissimo, ma usava uno stile semplice e accessibile che era arricchito da un’allegria naturale, per cui ogni lezione era regolarmente condita di battute e di arguzie, quelle stesse che duemila anni prima avevano costellato le orazioni ciceroniane e sulle quali avrebbe scritto pagine magistrali nel saggio dedicato al De ridiculis».

Nel 1968 vince quindi il concorso per la cattedra di Latino e si trasferisce nella più prestigiosa facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo dove insegnerà letteratura latina e poi, dal 1977 al 1986, filologia classica.
Attraverso le raccolte di Pan, Studi dell’Istituto di Filologia latina da lui fondata nel 1973, impresse una svolta di grande efficacia e serietà alla storia degli studi classici nell’Università di Palermo e creò un centro di studi al quale afferirono giovani ricercatori, poi affermatisi, latinisti e filologi classici, medievisti, studiosi di letteratura cristiana antica e di teatro greco e latino, che trovarono nella rivista la sede cui destinare naturalmente i propri contributi. Dona la sua biblioteca personale al Dipartimento di studi greci, latini e musicali Aglaia dell’Università di Palermo.

Dal 1973 al 14 febbraio 1994 è prima, Commissario Straordinario e poi Presidente dell’I.N.D.A. (Istituto Nazionale del Dramma Antico) di Siracusa. In questi anni, si intensificano congressi biennali e seminari e nasce anche una scuola di teatro.
Giusto Monaco muore a Palermo nel 1994.

Il 18 novembre del 2008 allo studioso viene intitolato il giardino comunale, chiuso da anni, di via Carlo Alberto Dalla Chiesa che. La villetta, realizzata dal figlio Iano Monaco su un impianto a verde già esistente, presenta al suo interno ventidue testi greci incisi su targhe per poter rileggere durante le passeggiate i versi di Eschilo, Saffo, Euripide, Omero e Sofocle.

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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