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14 aprile 2015 2 14 /04 /aprile /2015 16:16
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!

L'elmo improvvisato che ho addosso mi ricorda qualche libro che ho letto, anche se non sono in grado di dire quale.
E' proprio così: tante volte ci ritroviamo a fare cose, a prendere pose, a scherzare e a giocare, perché ne abbiamo letto e ciò che abbiamo letto é diventato parte di noi.
Ma anche potrei essere un componente dell'Armata Brancaleone, oppure un personaggio di una storia Disney della saga dei paperi, il cui titolo era "Paperin Meschino" e che era la parodia del cunto cavalleresco di Guerin Meschino.
La lessi tanti anni fa, quando ero un bambino di poco più di dieci anni.
Ridendo e scherzando, siamo portati a mettere in scena, senza nemmeno rendercene conto, ciò che ci è piaciuto e che ci ha influenzato... Le cose che abbiamo visto, ma soprattutto quelle di cui abbiamo letto.
E' sempre così: pensiamo di vivere la vita ed invece mettiamo in scena letteratura, film, storie... in un fitto scambio di cui, alla fine, si perdono le tracce. 

Ed ecco il tassello mancante: è la ballata del prode Anselmo, di Giovanni Visconti Venosta!

E allora, dunque, "Orsù, miei prodi! Son pronto alla pugna!".

Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!
Orsù, miei prodi, son pronto alla pugna!

Passa un giorno, passa l’altro
Mai non torna il prode Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra e mise l’elmo...

Mise l’elmo sulla testa
Per non farsi troppo mal
E partì la lancia in resta
A cavallo d’un caval.

La sua bella che abbracciollo
Gli dié un bacio e disse: Va!
E poneagli ad armacollo
La fiaschetta del mistrà.

Poi, donatogli un anello
Sacro pegno di sua fe’,
Gli metteva nel fardello
Fin le pezze per i pié.

Fu alle nove di mattina
Che l'Anselmo uscia bel, bel,
Per andar in Palestina
A conquidere l'Avel.

Né per vie ferrate andava
Come in oggi col vapor,
A quei tempi si ferrava
Non la via ma il viaggiator,

La cravatta in fer battuto
E in ottone avea il gilé,
Ei viaggiava, è ver, seduto
Ma il cavallo andava a pié,

Da quel dì non fe’ che andare.
Andar sempre, andare, andar...
Quando a pié d’un casolare
Vide un lago, ed era il mar!

Sospettollo... e impensierito
Saviamente si fermò.
Poi chinossi, e con un dito
A buon conto l'assaggiò.

Come fu sul bastimento,
Ben gli venne il mal di mar
Ma l’Anselmo in un momento
Mise fuori il desinar.

La città di Costantino
nello scorgerlo tremò
brandir volle il bicchierino
ma il Corano lo vietò.

Il Sultano in tal frangente
Mandò il palo ad aguzzar,
Ma l'Anselmo previdente
Fin le brache avea d’acciar.

Pipe, sciabole, tappeti,
Mezze lune, jatagan
Odalische, minareti
Già imballati avea il Sultan.

Quando presso ai Salamini
Sete ria incominciò
E l'Anselmo coi più fini
Prese l'elmo, e a bere andò.

Ma nell’elmo, il crederete?
C’era in fondo un forellin
E in tre dì morì di sete
Senza accorgersi il tapin

Passa un giorno, passa l’altro
Mai non torna il guerrier
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra col cimier.

Col cimiero sulla testa,
Ma sul fondo non guardò
E così gli avvenne questa
Che mai più non ritornò

La Ballata del prode Anselmo, ovvero la partenza del Crociato

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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