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15 marzo 2015 7 15 /03 /marzo /2015 13:02
Oltre il vasto oceano. La storia di una famiglia, di un'infanzia, di una città

(Maurizio Crispi) Oltre il vasto oceano. Memoria parziale di Bambina di Beatrice Monroy (Avagliano, 2014) è - se mi si può consentire questa espressione che successivamente cercherò di sostanziare - un libro prezioso.
Ed è innanzitutto tante cose diverse: la sua preziosità è nell'essere ad un tempo stesso complesso e lieve.

E', innanzitutto,un tributo che Beatrice Monroy ha voluto "costruire" per i suoi antenati, quelli che nell'infanzia la guardavano severi dai quadri di famiglia, ma èanche un memoir della propria infanzia e una storia della sua famglia in fieri, attraverso i diversi momenti della sua formazione personale,dall'infanzia all'età adulta, passando dall'adolescenza sempre tormentata e qui caratterizzata dala ricerca di un'identità che non fosse semplicemente quella della legacy aristocratica della sua famiglia, nel confronto con una storia ngombrante che affonda la sue radici sino ad un passato lontano, addirittura nella Spagna della lotta contro i Mori e della Conquista e che,con il suo peso, si estende nel presente: un passato fatte di storie tramandate e raccontate da una generazione all'altra, a volte roboanti, ma sempre con una loro verità.
Ma nel racconto di Beatrice Monroy, costruito formalmente in modo del tutto originale, c'è un continuo altalenare tra il passato e l'attualità dei diversi momenti della sua vita: come in tutti i racconti brillanti ed efficaci di memorie personali che emergano a condizione che non vengano esposti in maniera puramente didascalica, anche qui c'è un via vai continuo tra presente e passato,poichè - quando si ricorda - se non si ha l'intendimento di scrivere una biografia o un trattato di storia - o di micro-storia - i ricordi tramandati e quelli che possono ricevere il conforto di documenti giacenti negli archivi di famiglia non possono non essere intrecciati con i ricordi personali, poichè le memorie di famiglia possono scaturire soltanto dalla rievocazione dei racconti che sono stati più volte ascoltati e pertanto non possono prescindere dai momenti e dai contesti in cui sono stati ricevuti.
Nel racconto di Beatrice Monroy, c'è anche il confronto con una grande figura che è quella del padre Albertto, scienziato di fama internazionale e ultimo principe di una casata plurisecolare: una figura sfaccettata, piena di doti, complessa.
Il racconto è anche un modo per sistemare in qualche modo il rapporto con una figura giganteggiante.
E' sempre così quando si cresce in una famiglia che abbia memorie storiche e che vanti personaggi di assoluto rilievo nel passato o ancor di più nella contemporaneità: gli epigoni, gli ultimi discendenti della linea, devono procedere con una grande fatica per trovare un loro posto nel mondo originale, che non sia solo ed esclusivamente situato nella lunga ombra gettata dai propri padri e dai propri antenati, anche al prezzo di allontanarsi per periodi interi e tentare esperienze alternative, per poi fare ritorno con una propria identità solidamente costruita che sia una sintesi delle proprie storie familiari e di ciò che si è visto e sperimentato nel mondo.
C'è tanto nel racconto di Beatrice Monroy e si rimane incantati dall'intreccio di storie, che passano con eleganza e fluidità dal passato lontano al presente più o meno vicino, dando continuamente, sprazzi storici della Sicilia e di Palermo (e, aggiungerei, anche di Napoli, visto che in periodi della sua vita, l'autrice vi ha vissuto assieme al padre).

Due parole in merito al titolo e all'immagine di copertina, come soglie al testo.

Oltre il vasto oceano fa riferimento alle origini della famiglia Monroy, che ha il suo inizio con la spedizione che porta alla conquista spagnola del Messico, ma è anche collegato alle esperienzae di viaggio e di permanenza all'estero in luoghi disparati dell'autrice da bamina, al seguito dei genitori, quando il padre si spostava nel laboratorio statunitense di Woods' Hole nel Massachussets per i suoi stage di studio sulla biologia marina: esperienze di viaggio precoci che hanno fatto maturare in lei - da bambina e poi da adolescente - di non appartenere a nessun luogo, ma che le hanno consentito nello stesso tempo di allargare ed arricchire incredibilmente i propri vertici di osservazione sul mondo.

Memoria parziale di Bambina: perchè la scrittrice riconosce con modestia che non può ricordare e rievocare tutto, poichè il filtro che adopera è la sua visione di bambina, sempre selettiva e parziale. Ma c'è nell titolo anche "Bambina" che ricorda, come il padre chiamava la figlia Beatrice, ultima nata di tre sorelle e che, nei voti dei genitori, avrebbe dovuto essere un maschio.E quindi c'è anche Bambina che si misura con un padre, una madre, un passato familiare: tutto ciò che viene assorbito per il tramite dei nostri familiari e che ci forgia sin dalle prime età.

Non si può disconoscere che l'immagine di copertina, assieme al titolo, abbia una importante funzione come soglia al testo oscillante tra memoria onirica e ricordo storicamente situato. La giovane donna (o fanciulla), senza età e senza tempo, che guarda verso il mare vuoto dà corpo al vasto oceano e all'orizzonte lontano evocati dal titolo, ma nello stesso tempo quest'immagine è completata dalla metà di illustrazione sul retro: che, a chi conosce i luoghi, consente di avvertire immediatamente un senso di familiarità e la percezione di essere a casa, quasi.

Ed è infine, Oltre il vasto oceano, uno splendido tributo alla storia di una città che ha visto straordinari splendori, indicibili orrori, cumuli di nefandezze e che adesso, come annota tristemente l'autrice, è sprofondata in un'abissale decadenza.

Una città decade, quando i suoi cittadini perdono la memoria delle loro radici e non sanno più rispondere a domande come: "Chi sono?", "Da dove vengo?", "Dove vado?", perchè nessuno ha mai raccontato loro le storie di ciò che è accaduto in un passato remoto o anche molto vicino.

Credo che un libro come questo che si può leggere come memoria storica di un luogo e delle persone che vi hanno vissuto daparte di coloro che quel luogo lo conoscono, o anche soltanto come straordinaria storia di fantasia per chi non ha mai avuto dimestichezza con luoghi e persone, possa aiutare a preservare qualche cosa dalla decadenza a cui siamo condannati in questi tempi tristi e aiutarci a recuperare alcune delle nostre radici.

Le narrazione dell'autrice è supportata da numerosi documenti originali ed inediti, provenienti dal suo archivio personale e familiare: ed è questa, ovviamente una ricchezza in più della sua storia.

Oltre il vasto oceano. La storia di una famiglia, di un'infanzia, di una città
Oltre il vasto oceano. La storia di una famiglia, di un'infanzia, di una città

Con questo libro, Beatrice Monroy é stata la vincitrice della prima edizione del concorso letterario “Kaos”. La scrittrice è stata premiata il 26 gennaio 2014, a Montallegro, a conclusione del festival dell'editoria, della legalità e dell'identità siciliana promosso dall’Associazione Top Stage presieduta da Angela Indelicato con la direzione artistica di Peppe Zambito.
Il libro racconta la grande epopea dell'antica famiglia aristocratica dei Monroy - la famiglia della scrittrice - siciliana, ma di ascendenze spagnole, insignita di vari titoli nobiliari e spesso ricordata perché ad essa appartenne il celebre condottiero spagnolo Hernán Cortés Monroy.
Intorno a questa città - ha spiegato l’autrice nel corso della cerimonia di consegna del premio, assegnato da una giuria presieduta dallo scrittore Giacomo Pilati - si è dipanata la misteriosa storia della famiglia Monroy, con avventure fanfarone e racconti mitici. Da Masaniello a Luchino Visconti, sono molti i personaggi noti che entrano nel racconto ambientato anche in altri luoghi: la Francia, la Spagna, Napoli, l'America”.

(Presentazione del volume nel sito web della Casa editrice Avagliano) Ascesa e rovina di una grande famiglia aristocratica a metà strada tra la leggenda e la storia. E' la grande epopea di una famiglia aristocratica. Figlia di due scienziati che spostavano la loro residenza in riferimento al loro lavoro, la protagonista, assieme alle sorelle, cresce con strane regole e con la sensazione di essere ovunque straniera e nello stesso tempo abitatrice di ogni mondo. Al centro c’è Palermo. Luogo di partenza e luogo di approdo. Intorno a questa città, c’è stata quindi la misteriosa storia aristocratica della famiglia, i Monroy, con avventure fanfarone, racconti mitici da ascoltare nel silenzio del grande cerchio famigliare. Da Masaniello a Luchino Visconti, dai Mille al terremoto del Belice, sono molti i personaggi e i fatti noti evocati nel libro. Vi ritroviamo anche molti luoghi, la Spagna, l’America, le Galapagos, Bergamo, Milano, Napoli. Il libro ha una struttura originale e mescola narrazione storica a memoria personale.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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