Una testa tagliata a Tarling Street.
Correndo ho incontrato una testa tagliata.
Giaceva sull'asfalto di Sutton Street, con la faccia rivolta a terra.
Era triste e mi ha parlato con gran dolore
L'ho presa e ho cercato di collegarla a qualcosa, come a darle di nuovo un collo e un corpo.
Una ben magra conolazione, ma sarebbe stato qualcosa.
Ecco fatto!
Così, mi sembrava meno triste.
E me ne sono andato.
Quando sono tornato era sempre là, dove l'avevo collocata, malinconica nella sua catatonica immobilità.
E di nuovo l'ho presa e ci siamo fotografati assieme come per suggellare un incontro indelebile e memorabile.
Poi l'ho riposta su di uno spuntone metallico.
Perchè tanta crudeltà, evocativa di pratiche tribali e medievali, quando le teste mozzate si conficcavano su lunghe pertiche che venivano piantate all'ingresso dei villaggi e delle città a monito per i lestofanti e i traditori.
Lì, l'ho lasciata a sorvegliare l'ingressoi casa, ma quando sono tornato non c'era più.
Si era involata per andare nel pardiso delle teste mozzate, o forse qualcheduno, disturbato da una così cruda e dissacrante rappresentazione del Medioevo prossimo venturo, si è sentito offeso nell'intimo e si è affrettato a rimuoverla.
Forse avrei dovuto portarla a casa con me e accudirla. Oppure darle cristiana sepoltura.
E' sempre diffcile dire cosa sia giusto fare e come lo si debba fare.
Spesso siamo colpevoli di non volute omissioni.
Ancora una volta non so.
In questo mondo sono sempre di più le cose che non so di quelle che so.
Ma l'importante è ammetterlo, senza sentirsi sminuiti.
Ma quella testa!
Chissà quali pensieri ci si nascondevano dentro!
Non ho fatto in tempo a sentire tutte le storie che avrebbe potuto raccontarmi.
Vitti 'nna crozza nella versione di Rosa Balistreri
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